Mercoledì, 10 Giugno 2015 06:39

Il suono divino: Barbaran report

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Barbaran a "il suono divino" Barbaran a "il suono divino" La caneva

Terzo appuntamento con "il suono divino" al ristorante Ghetto Nuovo Venezia. Protagonisti della serata, "The sleepen" con Beatles forever, le storie di Danny Muraro e del dott. Mario Dalle Pezze, l'azienda agricola Barbaran Vini e Vigne, il tutto coordinato da Giannantonio De Vincenzo che è anche il direttore artistico della manifestazione

Altra serata, quella di sabato 6 giugno, in campo del Ghetto Nuovo al risotorante Upupa che ha unito storie di uomini, di lavoro nei campi, di vino, parole e di musica.

Protagonisti della musica un simpatico trio "The sleepen" che hanno allietato la serata riproponendo alcuni brani del repertorio (sconfinato) dei Beatles, un pluaso per la loro simpatia e bravura. Abile tessitore di storie il dott. Mario Dalle Pezze ha coniugato gli spunti provenienti dalla musica, dal vino e dalle voci dei protagonisti della serata.

Per questa serata la Caneva ha scelto "Barbaran vigne e vini", una piccola società agricola a conduzione familiare, che ha sede a Zenson di Piave e che il prossimo anno festeggerà il 50° anno di vinificazione.

Il legame che unisce Venezia e il Piave (la Piave) è molto stretto: le acque del Fiume Sacro hanno trasportato il legname necessario per lo sviluppo della Serenissima (palificate per le fondazioni e per la costruzione delle navi). Ed il fiume Piave (La Piave) ha contribuito alla geomorfologia della laguna e con il processo erosivo ed il deposito alluvionale ha caratterizzato il territorio interessato al suo corso.

E proprio nel medio corso del Piave (La Piave) si trova l'azienda Babraran vigne e vini, che ha saputo valorizzare due uve, il raboso ed il grapariol (presentati durante la manifestazione) che grazie alla composizione del terreno, modellato da Piave, sono caratterizzati da una marcata acidità, proprietà che favorisce la longevità del vino rendendolo idoneo ad essere trasportato, tanto che i veneziani li indicavano come "vin da viajo", vino da viaggio per l'appunto.  Il raboso, vino rosso, rifermentato in bottiglia, processo che lo rende brioso è caratterizzato da buona acidità. Il grapariol, invece deriva da uva rabosina bianca, varietà clonale del raboso però è a bacca bianca. Questa varietà un tempo era molto comune, ma negli ultimi cento anni è stata progressivamente abbandonata a favore di vitigni internazionali commercialmente più appetibili. Merito dell'azienda Barbaran, di Fabio, purtroppo assente causa afonia ma magnificamente sostituito dalla sorella Paola, del padre Albino se questa varietà è stata recuperata.

Da ricordare un fuori programma del mago Francesco Pamio che ha coinvolto e divertito il folto pubblico presente (malgrado la concomitante finale di Campions League) ed concluso la serata allietata dalle indimenticabili canzoni dei Beatles.

Insomma un'altra grande serata resa possibile grazie a Giannantonio De Vincenzo, al contributo de La Caneva e grazie anche alla volontà di Anuar proprietario del ristorante Upupa di "sdebitarsi" nei confronti della Serenissima Venezia che lo ospita.

Di seguito una piccola galleria fotografica a vantaggio di chi non ha potuto partecipare, per acquistare i vini di Barbaran vigne e vini passate alla Caneva.

 

Naturalmente diamo appuntamento a fra un mese per altre storie, altri suoni ed altro produttore.

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